Lo spettacolo nasce da un lungo percorso di ricerca sulla realtà fisica e sulle diverse implicazioni dell’interazione umana in riferimento alla realtà digitale e all’uso della tecnologia come forma di interazione, comunicazione e intrattenimento.
Ideato da Alessio Kogoj e Maria Vittoria Barrella, nelle vesti di performer sulla scena, lo spettacolo muoverà nella direzione di creare un’ esperienza straniante da vivere tra palco e platea. Linguaggi propri del teatro, della performance, la ricerca di soluzioni sceniche e tecniche insolite sono gli strumenti per perlustrare la realtà nella luce sfocata della rivoluzione digitale. Camere di rappresentazione in cui distanza, presenza, interfacce e intelligenza artificiale giocano nello stesso campo. Quadri in cui lasciare cadere convinzioni e potersi abbandonare al trasporto, tra flussi incessanti di dati e la percezione dello spazio dei corpi, nell’etere.
L’etere, materia impalpabile e volatile, è la sostanza invisibile in cui si concentra la comunicazione, l’aria in cui si propagano le onde elettromagnetiche e wireless. Nel caso dello spettacolo l’etere è solo il mezzo di separazione tra esseri viventi, il vuoto da riempire di emozioni, interrogativi e sguardi.
La produzione è coordinata dalla compagnia I Teatri Soffiati sostenuta dal Comune di Trento, il Centro Servizi Culturali Santa Chiara, la Provincia Autonoma di Trento e la Regione Trentino Alto Adige oltre alla collaborazione di diverse professionalità e realtà culturali: Finisterrae Teatri, Teatro Pratiko, Le Garage, La Seggiolina Blu & Libreria Due Punti, Compagnia delle Nuvole.